Franco Maria Ricci, nato a Parma nel 1937, ma figlio di aristocratici di origine genovese, trascorre l’adolescenza nella città natale, immerso negli studi classici. Dopo la laurea in geologia lavora in Turchia per la Gulf Oil, che lascia già nel 1963 per seguire le sue inclinazioni, desideroso di mettere a frutto la sua passione per l’arte e la letteratura. Nella sua città natale apre uno studio di graphic design in cui progetta marchi, manifesti, pubblica edizioni scelte, facendo della raffinatezza e della ricerca estetica la cifra del suo lavoro.
Il suo primo titolo fu un’opera di scrittura nel senso letterale del termine, il Manuale Tipografico di Giambattista Bodoni, stampato in novecento esemplari“Ma perché Bodoni? Forse anche per vicinanza e familiarità, essendo io figlio di Parma; ma soprattutto per amore e interesse verso un aspetto recente della cultura – la grafica – che, al limite fra arte e industria, ha in Bodoni il suo maître storico. […] Tutta l`arte moderna ha in comune con il neoclassico Bodoni il desiderio di liberare i segni dal loro normale contesto per farli vivere in una dimensione autonoma e fantastica che, nella cultura e nell`intelligenza ha il suo limite. (…) Così è la sua grafica: sangue nereggiante sul foglio di candido avorio” (F.M. Ricci in Bodoni 1740-1813 , a cura di L. Farinelli e C. Mingardi, Franco Maria Ricci Editore, Parma 1989).
L’inatteso successo che accolse quella ristampa confidenziale avrebbe deciso il futuro del giovane Ricci. Il gusto per la bellezza del corpo della scrittura, per le proporzioni e l`armonia dell`impaginazione, per tutto ciò che fa la “veste” di un oggetto di lettura è all`origine delle sue collane: I segni dell`uomo, Morgana, Quadreria, Luxe, Curiosa, La Biblioteca di Babele (diretta da Jorge Luis Borges), Iconographia, La biblioteca blu, Guide Impossibili.
Nel 1972 inizia la pubblicazione della Encyclopèdie di Diderot e D`Alambert in 18 volumi e nel 1982 fonda la celebre rivista FMR, connotata dall’elegante sfondo nero, poi pubblicata in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Nel 1981 Franco Maria Ricci ha ricevuto dal ministero della cultura francese l`Ordre des Arts et des Lettres, destinato alle “persone che si sono distinte per le loro creazioni in campo artistico o letterario o per il contributo che essi hanno apportato alla diffusione delle arti e delle lettere in Francia e nel mondo”.
Raffinato collezionista, Franco Maria Ricci possiede una raccolta d’arte unica ed eccentrica, di cui fanno parte quattrocentocinquanta opere. Incontri fortuiti e colpi di fulmine hanno allineato uno accanto all`altro busti marmorei barocchi e neoclassici, gisants rinascimentali e bronzi wildtiani, danzatrici crisoelefantine e allegorie manieriste, ritratti di dame della Parma borbonica e di gentiluomini del Lombardo-Veneto.
Oggi, dopo aver tenuto il timone della sua casa editrice per ben quaranta anni, si dedica alla costruzione di un grande giardino labirinto nelle campagne parmensi, presso Fontanellato: il più grande labirinto del mondo, che dovrebbe inaugurarsi nel 2013. Otto ettari di labirinto, un quadrato di 300 metri per lato, tre chilometri di percorso totale sotto gallerie vegetali alte cinque metri. Sessantamila bambù di venticinque specie diverse sono stati acquistati in Liguria e alla bambouseraie francese di Anduze, altri sono arrivati direttamente dalla Cina settentrionale. Il sogno di Franco Maria Ricci è un’utopia diventata realtà.
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