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CAPITOLO CLIX. Di un colore simile all’oro, il quale si chiama porporina; e in che modo si fa.
Io ti voglio mostrare un colore simile all’oro, il quale è buono in carta di questi miniatori, eancora in tavola se n’adoprerebbe; ma guarti come dal fuoco o da veleno che questo colore,il quale si chiama porporina, non si avvicinasse a nessun campo d’oro: ché io t’avviso, chese fusse un campo d’oro mettudo, che tenesse di qui a Roma, e quanto mezzo grano dipanico fusse d’ariento vivo e toccasse questo campo d’oro, è sufficiente a guastarlo tutto. Eil migliore rimedio che possi prestamente avere, si è, con punta di coltellino o di agugellafare un frego sopra lo detto oro: e non andrà impigliando più oltre. Questo colore diporporina si fa per questo modo. Togli sale armeniaco, stagno, zolfo, ariento vivo, tantodell’uno, quanto dell’altro: salvo che meno d’ariento. Metti queste cose in una ampolla diferro, o di rame, o di vetro. Fondi ogni cosa al fuoco; ed è fatto. Poi tempera con chiarad’uovo e con gomma arabica, e mettine e lavorane come ti pare. Se ne fai vestiri, aombra ocon lacca o con azzurro con biffo: sempre i tuo’ colori temperati con gomma arabica incarta.
CAPITOLO CLX. In qual modo si macina l’oro e l’argento, e come si tempera per far verdure e adornamenti, e come si può invernicare il verde terra.
Se vuoi lavorare in tavola, o in carta, o in muro, o dove vuoi, d’oro, ma none in tutto pienosì come in campo d’oro; o volessi lavorare alcuno àlbore che paresse degli àlbori diparadiso; togli i pezzi dell’oro fino, in quantità secondo il lavoro che vuoi fare o volessiscrivere con esso; cioè dieci o venti pezzi. Metteli in su la pietra proferitica, e con chiarad’uovo, bene sbattuta, tria bene il detto oro, e poi il metti in un vasellino invetriato: mettivitanta tempera, che corra o a penna o a pennello; e sì ne puoi fare ogni lavoro che vuoi.Ancora il puoi macinare con gomma arabica in carta: e se fai foglie d’àlbori, mescola conquesto oro un poco di verde, ben sottile macinato, per le foglie scure.E per questo modo, mescolando con altri colori, puoi fare cangianti a tuo senno. Di questocosì fatto oro macinato, o ariento, o oro di metà, tu ne puoi ancor cardare vestiri a modoantico, e farne certi adornamenti, i quali per li altri non molto s’usano, e fànnoti onore. Maciò che ti mostro, convien che per te medesimo adoperi sentimento in saperli ben
guidare…”
Abbiamo intervistato in merito un moderno professionista: il miniatore Massimo Saccon. Di seguito riportiamo gli appunti derivati dal colloquio che ci ha gentilmente concesso.
Pergamena: non è necessaria nessuna preparazione, da preferire quella di capra.
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