L’Enciclopedia, detta anche Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri è una vasta enciclopedia pubblicata nella metà del settecento, in lingua francese, da un ampio gruppo di intellettuali dell’epoca sotto la direzione di Diderot e D’Alembert. Essa rappresenta un importante punto di arrivo di un lungo percorso teso a creare un compendio universale del sapere, nonché il primo prototipo di larga diffusione e successo delle moderne enciclopedie, al quale guarderanno e si ispireranno nella struttura quelle successive. Di seguito la cronologia editoriale delle pubblicazione tratrta da Wikipedia:
“1745: Il libraio ed editore André Le Breton affida a Denis Diderot la traduzione della Cyclopædia, un Dizionario delle Arti e delle Scienze stampato dall’editore inglese Ephraim Chambers nel 1728. In Francia ancora non esisteva alcuna opera simile, essendo all’epoca le arti e i mestieri manuali considerati generalmente di minore importanza. Questo progetto iniziale, piuttosto modesto, prese tuttavia, sotto l’impulso di Diderot e di D’Alembert ben altra ampiezza, proponendosi l’ambizioso obbiettivo di sintetizzare e diffondere in un’unica opera organica tutte le conoscenze del tempo.
16 ottobre 1747: Jean Paul de Gua de Malves, cui era stata affidata in origine, rinuncia all’incarico di direzione del progetto di redazione dell’Encyclopédie, che viene ufficialmente affidato a Diderot e D’Alembert, che sino a quel momento era occupato come semplice revisore delle voci scientifiche tradotte da Diderot e da altri collaboratori.
Novembre 1750: il Prospectus (il Piano dell’opera), redatto da Diderot è diffuso in 8.000 esemplari.
1751: pubblicazione del primo volume dell’Encyclopédie, con il Discorso di presentazione di D’Alembert (dal quale è tratto il significativo brano che apre questa voce).
Gennaio 1752: viene pubblicato il tomo secondo. I Gesuiti, frattanto, ottengono la proibizione dei tomi primo e secondo. Gli interventi di Madame de Pompadour e di Malherbes permettono tuttavia di riprendere la pubblicazione. In ogni caso, D’Alembert, assunto da questo momento in poi un atteggiamento defilato rispetto alla promozione dell’opera, propone di non consacrarsi che ai contributi in materia matematica.
Febbraio 1752, Il Consiglio di Stato del Regno di Francia vieta di vendere, di comprare o di detenere l’Encyclopédie. Tuttavia, il magistrato Malesherbes, nella sua veste di direttore della Librairie, ossia di massimo responsabile della censura reale sulle opere stampate, si erge a protettore dei filosofi e autorizza la ripresa della pubblicazione.
Novembre 1753: pubblicazione del tomo terzo.
Novembre 1755: pubblicazione del tomo quinto.
1757: pubblicazione del tomo settimo. A seguito dell’attentato di Robert François Damiens contro Luigi XV, il partito dei devoti coglie l’occasione per sottolineare il lassismo della censura e per dimostrare che lo scopo reale dell’Encyclopédie sarebbe quello di minare il governo assolutista e la religione, promuovendo l’ateismo in forma larvata.
8 marzo 1759: Soppressione del privilegio di stampa concesso all’Encyclopédie a seguito dei sommovimenti sociali causati dalla pubblicazione de De l’esprit di Helvetius. Condanna del papa Clemente XIII.
Settembre 1759: Malherbes ottiene di aggirare la soppressione del privilegio di stampa ottenendo il permesso di pubblicare dei volumi di tavole. La redazione e la pubblicazione del testo proseguono clandestinamente.
1762: mutazione degli equilibri politici: un decreto del Parlamento di Francia dispone l’espulsione dei Gesuiti.
1764: Diderot scopre episodi di censura esercitati sui testi dell’Encyclopédie esercitati dal suo stesso editore, Le Breton.
1765: Diderot conduce a termine il suo lavoro di redazione e di supervisione. Vengono distribuiti gli ultimi dieci volumi. Le Breton passa una settimana nella prigione della Bastiglia accusato di avere inviato clandestinamente a Versailles alcuni esemplari dell’Encyclopédie.
1770-1778: un lungo conflitto giuridico vede opposti Diderot, Pierre-Joseph Luneau de Boisjermain e gli editori dell’Encyclopédie a proposito del mancato rispetto degli impegni editoriali assunti nel Prospectus.
1772: Gli ultimi due volumi di tavole vengono pubblicati senza difficoltà.”
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